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ANDRÉ DERAIN, UN NOVECENTO ERRATICO

L'Estaque, 1905

Se digitate su Google il nome di André Derain troverete una bella serie di quei dipinti coloratissimi, luminosissimi, di una bellezza lirica travolgente del periodo fauve. È un giusto riconoscimento, perché Derain fu insieme a Matisse il fautore del movimento e il suo miglior interprete.

ENIGMATICO GEORGES DE LA TOUR

Maddalena penitente, National Gallery, Washington

            C’è molto da riflettere guardando i dipinti di La Tour esposti a Palazzo Reale. Intanto perché questa è la prima mostra dell’artista in Italia e i quadri sono altrimenti difficili da vedere perché dispersi in musei spesso minori. Ma soprattutto perché La Tour è forse il pittore più enigmatico e inquietante della nostra modernità.

Paul Troubetzkoy, la forza della scultura

Tolstoj

Nel maggio 1896 Giovanni Segantini (il Grande) scese dalle sue montagne dove dipingeva quadri favolosi e incontrò lo scultore Paul Troubetzkoy, ormai affermato, rispettato, a volte temuto. Segantini (il Grande) voleva che gli facesse il ritratto e non si meravigliò della richiesta del collega, che voleva raffigurarlo a torso nudo. Ma che delusione! Segantini (il Grande) posò per diversi giorni, testimone dei successivi fallimenti dell’altro. Niente, la scultura non veniva o non soddisfaceva l’artista. Peccato.

Leonardo continua a ispirare

Il cenacolo di Nicola Samorì

IL CENACOLO NON È FINITO

L’ARTISTA BAMBINO

Un pomeriggio di primavera del 1887 lo storico dell’arte Corrado Ricci tornava dalla Certosa di Bologna quando fu costretto dalla pioggia a riparare sotto il portico che conduce al Meloncello. E lì fu attirato da alcuni disegni infantili sui muri. Fu come un’illuminazione, come vedere qualcosa di mai visto prima, qualcosa che si apriva alla comprensione di un mondo ignorato. Si mise subito a studiare i disegni dei suoi figli, quelli degli amici dei figli e quelli che si fece consegnare, a centinaia.

Antonello, vere presenze

Sarebbe interessante conoscere che cosa dissero i contemporanei quando nel 1475 Antonello da Messina dipinse la celebre Annunziata. Perché di sicuro un’immagine del genere non l’avevano mai vista. Anche noi rimaniamo ammaliati dal fascino indefinibile e inesauribile che essa emana. Il dipinto, di soli 40 x 34 centimetri, ci presenta una giovane donna che occupa tutto lo spazio. È coperta da un velo o manto di un timbro bellissimo di blu oltremare che le incornicia il volto evidenziando la perfezione dell’ovale e dandole una forma vagamente a forma di cuore.

Arriva l'artista artificiale?

Il sole parlante di A. Polska

La prima generazione di artisti nativi digitali ha oggi fra i trenta e i quarant’anni ed è difficile che non si siano serviti del mezzo digitale almeno per qualche parte del loro lavoro, fosse anche la sola fotografia. Tutti viviamo questo nostro tempo che ci propina quantità inverosimili d’immagini, tutte digitali. Effetti speciali nel cinema, nella televisione e perfino nel video casereccio che si posta su Instagram ci hanno resa familiare una realtà a sé stante che non necessariamente corrisponde all’oggettività che tocchiamo e calpestiamo ogni giorno.

PICASSO ANTICO E MODERNO BAROCCO

Questa volta per parlare di Picasso dobbiamo fare un lungo passo indietro. Fino al mito di Arianna, anche solo come lo ricordiamo dai tempi di scuola...

JAN FABRE: QUESTIONE DI VITA E DI MORTE

Gli antichi egizi lo chiamavano
kheperer e lo ritenevano un potente
amuleto. Lo scarabeo sacro,
simbolo di rinascita, è onnipresente
nell’arte egizia come negli
stessi geroglifici.

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