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Caroline Johnson - Sacro contemporaneo

Probabilmente è l’Italia il paese in cui si poteva scrivere questo libro. I paesi di tradizione cattolica, e tra questi in primo luogo l’Italia. La mia cara Londra, per esempio, è ancora capitale mondiale dell’arte contemporanea, ma il tema del sacro non è sentito. Un po’ per la tradizione anglicana poco interessata all’immagine religiosa, un po’ per la secolarizzazione avanzata, un po’ per la multiculturalità. In Italia, di meno in Spagna e Francia, il problema c’è. Si continuano a costruire chiese e a fare opere d’arte per esse.

HOPPER, T'AMO NON T'AMO

58 opere di Edward Hopper a Palazzo Fava, a Bologna. Un'occasione per riflettere sull'artista americano.

PIETRO GERANZANI: Carne e cenere, pittura e vanità

Quando un corpo arriva al Manikarika Ghat viene per prima cosa lavato nel Gange, viene poi disteso sulla pira con la testa a nord e i piedi a sud, viene cosparso di polvere di legno di sandalo e poi gli occhi di ghi, il burro chiarificato, e poi asperso di qualche goccia di acqua del sacro fiume. Dopo poco il sudario viene spogliato dei veli porpora e oro e tutti questi strati sono gettati a terra, in mezzo ai cani e ai resti delle cremazioni precedenti. Piano i veli accartocciati si accumulano verso la riva, dove galleggiano fra pezzi di legno, paglia, altra stoffa, sottile lamina dorata che riluce dappertutto. Il sudario è bianco, con la testa morta libera, giallastra. È pronto per le fiamme...

MA L’ARTE PUÒ ESSERE EFFIMERA?

Da gennaio a marzo la vita culturale di Bologna – e di conseguenza quella nazionale – è stata animata dalla discussione sullo statuto delle opere di street art. Si possono rimuovere? Conservare? Musealizzare? Di chi sono i diritti? La questione è complessa e non intendo minimamente entrarci. Qui vorrei solo riaffermare un’idea che è stata ovvia per secoli e in fondo continua a esserlo: è possibile un’arte effimera che rimanga vera arte. Occorre ricordare alcuni esempi del passato.

Riaperta l'antichissima chiesa di Santa Maria Antiqua ai Fori Romani

Domiziano riedificò una parte del Palatino, quella che lo raccordava ai Fori e che era stata voluta da Caligola, capricciosamente, con tanto di piscina, poi devastata dagli incendi. Le costruzioni sono ancora visibili nella loro imponente altezza.

Arte sacra - Tito Amodei

Parla il padre passionista e artista: «La Chiesa si è fatta complice di un artigianato industriale che deprime i più alti misteri della fede al kitsch più deprimente Così manca l’anima».

Gli «sposalizi» di Perugino e Raffaello a confronto nella Pinacoteca di Brera - Ma che belle nozze rinascimentali!

All’inizio ci fu l’anello. L’anello nuziale della Madonna, niente poco di meno, figurarsi che reliquia pregiata e potente. Il suo arrivo a Perugia nel 1473 fu ritenuto un segno del cielo e si chiuse un occhio sulla stortura che ve lo aveva portato, rubato dal frate Vinterio di Magonza ai confratelli di Chiusi come ripicca per un’accusa ingiusta. Il Comune lo prese in consegna e il 15 agosto, gran festa della Vergine, si fece la prima ostensione al popolo, Sisto IV benedicente.

NICOLA EVANGELISTI , LUCE COME MATERIA

Aveva appena aperto la porta quando senza preamboli mi disse: «Questo è un ologramma, abbastanza recente». E andò a preparare altre opere. Vedevo un vetro triangolare, di suo già molto bello, retroilluminato dal basso. Cercando l’angolatura giusta a un certo punto mi apparve un mirino da fucile con i cerchi concentrici e la raggiera di trattini. Poi scoprì dietro una punta acuminata. Pensando che fosse la sorgente della proiezione abbassai la testa per cercar di capire e… no! Era una pallottola!

QUANDO EL GRECO ERA ITALIANO

Quando li vedi tutti in torno ti senti in un mondo di gente diversa, come quegli universi che grandi scrittori hanno creato e che, pur bizzarri, sono tanto coerenti e umani da permetterti di dialogare, prevedere, gioire e penare con i loro abitanti. Questi di El Greco sono uomini lunghi, fatti di materia sfuggente, perennemente rapiti in deliri d’amore.

Bramante a Milano

Quando Bramante arrivò, Milano viveva ancora, nelle arti come nella corte ducale, un’aria tardogotica da tempo fuori moda in altre regge. 

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