Che odore si sente in quei dipinti? Forse è questa la domanda giusta. È attraverso questo altro senso, che si riesce a vedere la pittura di Michele Dolz. Che si riesce a farsi portare da essa fin dove si nasconde l’immagine che non si mostra. Ho continuato a seguire i suoi progetti. Ancora boschi, paesaggi, distese di terra che si gonfia come pane contro il cielo. Tutti sipari di un altrove che doveva essere raggiunto, seguendo un odore, qualcosa che nell’opera mostrava solo un indizio. Così ho iniziato a capire che l’opera di Michele Dolz non si situava nel confine squadrato della tela, ma risiedeva, appunto, in quel percorso da fare. 

Gian Maria Tosatti